Qui la nota introduttiva da ”Il corpo invisibile”, pubblicazione per la collana monografica la prima radice/ricerca. Il volume è disponibile sul sito: ww.edizionilaprimaradice.it. Troverete anche tutte le foto del mio progetto artistico “Corpo”.
“Questa pubblicazione è il risultato di una duplice ricerca: da una parte una ricerca artistica, articolata in performance, disegni, fotografie, libri d’artista. Dall’altra una ricerca teoretica avviata a partire dal progetto creativo: il tema del corpo non aveva interessato i miei studi filosofici sino a qualche anno fa. Proprio attraverso la ricerca artistica sono approdata all’approfondimento del tema del corpo: forse ciò che mi aveva tenuto lontano da questa tematica era lo sconfinare frequente in una teoria femminista che avevo percepito in contrapposizione con il mio sentire. Partendo dai miei studi sull’emanicipazione in Marx, parlare di femminismo in modo assolutizzante, categoriale, mi sembrava discriminatorio verso la donna. La donna pensa come un uomo: perché creare un universo semantico parallelo? Il riconoscimento del valore del femminile deve quindi passare attraverso questo stesso universo semantico. Mettere in discussione questo dominio significante è doveroso, ma non a partire dalla differenza sessuale: è la differenza in quanto tale a dover muovere verso una critica e verso una trasformazione.
Nel tempo ho approfondito lo studio delle opere di Judith Butler, a cui è rivolto il mio saggio nella prima parte di questo volume, dedicata alla Filosofia: nell’opera di Butler ho ritrovato la radice hegeliana che mi apparteneva e ho così compreso la teoria femminista e queer da un punto di vista emancipatorio e soprattutto squisitamente filosofico. La seconda parte del volume è invece dedicata al progetto “Corpo”: un progetto artistico molto articolato, avviato nel 2020 conclusosi nel 2022. Sono partita da me stessa, dal mio corpo, dal mio ambiente, dai miei oggetti. E andando alla radice dei dettagli ho così iniziato a vedere quanto il minuscolo racchiudesse il macroscopico, quanto una singola mano sulla neve fosse il segno del rapporto dell’uomo con l’ambiente, la natura, il cosmo. E quanto il contatto della pelle con il legno del violoncello o la carta, racchiudesse il mistero della formazione culturale dell’individuo. Ed eccomi riapprodata nuovamente alla filosofia.”