Così le idee e gli oggetti più diversi, riuniti grazie a un ritmo comune, formano in noi un insieme semicosciente che è linguisticamente inesprimibile ma caratteristico dell’esperienza simbolica. Se tale insieme non ha un significato concettuale, possiede tuttavia un senso; senso che non è espresso in una formula logica, ma in un ritmo che raggruma e comprende gli elementi dati e li confonde per rifonderli. È così che il passato potrà divenire presente, gli elementi tra loro eterogenei saranno resi omogenei, e trasparirà il loro substrato ritmico comune.
Marius Schneider.