“Per evitare di sostituirci al bambino con il rischio di perdere di vista le sue intenzioni e le sue modalità espressive, debbono essere concessi lunghi tempi di attesa, non in modo inerte e distaccato, non in modo ossessivamente sollecitante, ma un’attesa partecipata senza cadere nell’ansia dell’andare avanti, un aspettare insieme perché il bambino senta che non ci si aspetta una specifica cosa, ma si è sicuri di qualche cosa -comunque nuova- che lui farà accadere”.
G. Boccardi